Problemi di deambulazione e di equilibrio nei bambini piccoli
Sport Clinic Risponde
Dott.ssa Francesca Bianchi
Buonasera, sono Elena. Giulio ha 13 mesi e ancora non cammina. Mi sono accorta che quando fa forza sulle gambe per tenersi in piedi fa fatica a mantenere l’equilibrio e mi sto preoccupando. Come faccio a capire se si tratta di un ritardo normale e fisiologico o se invece si tratta di una spia di allarme per un problema più grande? Quali possono essere i motivi dietro a un ritardo motorio?
Grazie.
Buonasera Elena,
grazie per averci scritto su un interessante argomento che preoccupa molti genitori. Ogni bambino acquisisce una serie di abilità già a partire dai primi mesi di vita che continuano poi col passare del tempo; a volte i genitori possono allarmarsi nel vedere che il proprio bambino ancora non raggiunge una determinata “fase” come stare seduto, compiere i primi passi, dire le prime parole. Ma è sempre bene ricordare che ogni bambino ha caratteristiche che lo rendono unico, anche per quanto riguarda il suo sviluppo. Lo sviluppo psicomotorio avviene tramite “fasi di sviluppo”; si parla di “fasi” e non di “tappe” per sottolineare un approccio più flessibile ai tempi di maturazione. Infatti esiste una variabilità fisiologica, nel bambino, determinata da aspetti genetici (costituzione fisica, carattere/temperamento, struttura muscolo-scheletrica,) e da fattori legati all’ambiente in cui il bambino vive e cresce (come le esperienze che gli vengono proposte e il rapporto con il caregivers – adulti che si prendono cura).
Signora Elena se suo figlio a 13 mesi ancora non cammina non si preoccupi perché la deambulazione autonoma avviene solitamente tra gli 11 e 15 mesi. Probabilmente suo figlio ha bisogno ancora di tempo per sperimentare e acquisire sicurezza in quei movimenti che precedono il cammino autonomo come gli spostamenti laterali, stare in equilibrio da fermo senza appoggio e poi arrivare per gradi alla grande conquista dei primi passi! In questa fase spesso è presente un equilibrio precario ed è quindi fisiologico che, come ha Lei ha giustamente descritto, suo figlio “quando fa forza sulle gambe per tenersi in piedi fa fatica a mantenere l’equilibrio”.
Come riconoscere un ritardo motorio nei bambini o un ritardo psicomotorio nei bambini prematuri?
E’ stato evidenziato che le varie aree di sviluppo tra di loro sono strettamente interconnesse: per esempio una conquista nella sfera cognitiva porta contemporaneamente ad una conquista motoria, sensoriale e relazionale e viceversa. Per una diagnosi di ritardo psicomotorio occorre quindi che siano coinvolte più aree di sviluppo (motoria, cognitiva e del linguaggio). La diagnosi, inoltre, è spesso transitoria, poiché col tempo possono emergere altri elementi che possono portare a una nuova diagnosi, o può esserci un recupero di tutte le competenze. Trattandosi di un periodo così ricco di cambiamenti, spesso il quadro si chiarisce con il passare del tempo.
Alcuni campanelli d’allarme da tenere presente sono quando il bambino:
- non fa nessuna progressione negli apprendimenti;
- non ha ancora acquisito un’abilità prevista per la fase di sviluppo legata alla sua età;
- a livello comunicativo-linguistico assenza di lallazione all’ottavo mese di vita o se non manifesta i prerequisiti del linguaggio (come indicare, mostrare, triangolare lo sguardo).
- ridotta o assente interazione con l’adulto, assenza del sorriso sociale, scarso interesse per gli oggetti e tutto ciò che lo circondano, sguardo perso nel vuoto dopo il terzo mese di vita;
- scarsa iniziativa e poco interesse a esplorare l’ambiente circostante.
Le principali cause di un ritardo psicomotorio
Le cause di un ritardo psicomotorio possono essere molteplici, le principali sono:
- fattori ambientali (ovvero legati all’ambiente di vita e alle esperienze del bambino): per esempio una stimolazione insufficiente o inapproriata causata da un uso eccessivo della sdraietta che non permette l’esplorazione ambientale autonoma, o causata dall’anticipazione di ogni bisogno senza aspettare che sia il bambino a chiedere, oppure causata da malattie croniche che portano a frequenti ospedalizzazioni.
- prematurità: può causare alterazioni del tono e della postura, un ritardo nell’acquisizione delle principali fasi motorie, dell’aspetto percettivo (porta il bambino a non interagire in modo corretto le informazioni che riceve dai sensi e il movimento risulta quindi alterato). Il grado di prematurità può influenzare il ritardo psicomotorio, spesso è da considerarsi fisiologico ma è il pediatra con i bilanci di salute a valutare se sono necessarie visite più approfondite.
- Danni biologici del sistema nervoso centrale causati da sofferenza cerebrale pre o post parto oppure causati da malattie genetiche/metaboliche.
Cosa fare in caso di ritardo psicomotorio?
In questi casi è possibile recuperare?
Il professionista che prende in carico il bambino con ritardo psicomotorio in base ai bisogni può essere il fisioterapista dell’area pediatrica,il terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva (TNPEE), il logopedista o l’educatore. Il professionista sanitario saprà individuare le aree di forza e di debolezza del bambino e garantirgli il maggior recupero possibile.
Il trattamento avviene attraverso il gioco, andando a facilitare l’acquisizione delle competenze/abilità mancanti o deficitarie. Condividere il programma riabilitativo con la famiglia è fondamentale per garantire una continuità anche a casa.
Centro di Fisioterapia Pediatrica
Sport Clinic Center segue il tuo bambino in tutte le fasi di sviluppo dell’età evolutiva: neonato, lattante, prima e seconda infanzia e adolescenza. Il nostro Centro di fisioterapia pediatrica è specializzato nella valutazione e nel trattamento di patologie ortopediche nel trattamento di patologie ortopediche, con l’obiettivo di favorire il massimo sviluppo del potenziale di ogni bambino e ragazzo fino a 18 anni.