Cos'è l'idroterapia?
Con il termine idroterapia facciamo riferimento ad una serie di attività terapeutiche che si svolgono in acqua, solitamente in una piscina dotata di specifiche caratteristiche tecniche.
Prima di addentrarci nella presentazione delle differenti applicazioni possibili e dei benefici terapeutici che l’idroterapia apporta, vediamo di capire quali sono i principi base e le caratteristiche distintive di questo metodo:
- il calore. L’acqua calda permette alle fasce muscolari di rilassarsi e allevia il dolore a livello articolare;
- l’azione di sostenimento. L’acqua sostiene il peso del corpo, migliorando la sicurezza propriocettiva e con essa la gamma di movimenti delle articolazioni;
- la resistenza al movimento. Nell’acqua i nostri arti incontrano una maggiore resistenza al movimento, favorendo così l’aumento della tonicità muscolare.
Idroterapia: tipologie di trattamenti
Come abbiamo detto inizialmente, esistono diverse tecniche per differenti tipi di idroterapia.
Presso lo Sport Clinic Center di Firenze, il dottor Lorenzo Neri, specializzato nella riabilitazione in acqua, propone percorsi terapeutici per il ritorno alla funzione, il completo recupero e il potenziamento.
“In acqua si può fare di tutto – prevalentemente trattiamo pazienti ortopedici. Ci rendiamo conto di quanto l’ambiente acquatico, con l’aiuto dei terapisti, possa portare grande giovamento a pazienti con situazioni sintomatologiche croniche e dolorose, specialmente a livello articolare.
Se dovessimo fare un po’ di casistica, prevalentemente possiamo dire che nel corso dell’anno trattiamo molte spalle, ginocchia, ed anche colonne vertebrali. Ma non bisogna dimenticarci anche di caviglie e gomiti, per i quali in acqua si lavora molto bene”.
L‘età dei pazienti che trattiamo con la fisioterapia in acqua è molto varia. Ci sono gli sportivi che si fanno male al crociato, al menisco, o al collaterale mediale. Ci può essere anche chi ha subito un trauma grave ad un arto da giovane e adesso, a 50 anni, han bisogno di una protesi. Questo tipo di terapia è molto utilizzata anche per la riabilitazione di un’anca con protesi in pazienti anziani.
Fisioterapia in acqua: per quanto tempo?
Di quante sedute di fisioterapia in acqua ho bisogno? Spesso è questa la domanda che ci rivolgono alcuni pazienti. Alle volte bastano due o tre sedute per sbloccare quel meccanismo alla base del movimento.
Ritornare ad appoggiare il piede a terra, rimettere il carico, è l’inizio del percorso. Ma ognuno ha necessità diverse, a seconda della gravità del trauma subito e del livello di mobilità generale. Ci sono pazienti a cui bastano due sedute in acqua per essere pronti ad entrare in palestra e recuperare velocemente la propria autonomia. E poi ci sono altri pazienti che invece hanno necessità di svolgere più sessioni in acqua. Questo può non dipendere solo dalla funzionalità articolare. Infatti, alcuni pazienti si trovano a dover recuperare la sicurezza e la fiducia a livello mentale nei propri arti.
Fisioterapia in acqua per bambini
“La nostra piscina è di grande supporto anche per i più piccoli. Siamo fortemente connessi con il nostro reparto di fisioterapia pediatrica per intervenire in tutti quei casi in cui il bambino si è infortunato.
Fratture agli arti superiori ed inferiori possono essere affrontate con l’aiuto della terapia in acqua. Noi lavoriamo su indicazione dei medici. I pediatri in sede di valutazione indicano il mezzo acquatico come una corsia preferenziale per migliorare il processo di recupero. Ci sono casi in cui i bambini sono anche molto piccoli e quindi con loro oltre al terapista entra in acqua anche il genitore.”
Il ritorno alla funzione
Infine, un discorso che vale per i più piccoli ma anche per gli adulti, è quello che riguarda il ritorno alla funzione. Individui che hanno subito traumi e incidenti, possono vivere come una sorta di blocco a livello mentale e faticare a riprendere il movimento dopo un lungo periodo di immobilità forzata da un gesso o da un tutore.
Nel caso di una fratture composta del radio, quando il gesso viene tolto dopo 30-40 giorni, il medico considera il paziente clinicamente guarito. Questo è sicuramente vero, ma nella pratica, il paziente ha tenuto un arto completamente inutilizzato per più di un mese e questo comporta delle conseguenze non solo nell’area interessata dalla frattura, ma anche negli altri distretti articolari come polso, gomito e spalla.
Alla lunga il peso del gesso, unito alla forza di gravità, stressa i tessuti, i legamenti e i tendini della spalla provocando dolore. Quando i pazienti sono colpiti troppo dal dolore, non riescono a muovere bene l’arto. Rimangono bloccate per settimane e per via del dolore non muovono e non utilizzano più l’arto in modo efficace. L’acqua è uno strumento che li aiuta molto, perché fa riprendere prima di tutto la fiducia personale – in un contesto dolce, protetto, con l’acqua calda e il blocco viene gradualmente rimosso.
I bambini sentono dolore, certo, ma spesso non riescono a comunicarne l’origine e a localizzarlo bene. Una volta riparata la frattura, l’arto che continua a produrre dolore blocca il bambino. L’acqua in questo caso è spesso una buona soluzione – l’ambiente controllato e le indicazioni del terapista rappresentano una comfort zone per avviare il processo di ritorno alla funzione.
Come funziona l'idroterapia
La riabilitazione svolta in piscina con acqua a temperatura di 33-34 gradi è è sicuramente un ottimo modo per ottenere risultati nelle patologie traumatiche e degenerative degli arti inferiori. Facendo gli esercizi in acqua si riduce la forza di gravità e quindi il peso a carico delle articolazioni. Maggiore è la parte del corpo immersa nell’acqua, minore sarà il peso corporeo che graverà sulle articolazioni.
Variando l’intensità degli esercizi si riesce a modulare la resistenza al movimento. Infatti, maggiore è la velocità di esecuzione, maggiore sarà lo sforzo.
In acqua la velocità del cammino si riduce di due o tre volte rispetto alla deambulazione normale. Questo permette al paziente di concentrarsi e di controllare meglio l’appoggio dei piedi a terra e la distribuzione del carico.
Idroterapia post-operatoria
L’idroterapia è indicata soprattutto nella fase di rieducazione post-operatoria.
L’allenamento propriocettivo è uno degli aspetti cardine della riabilitazione e della terapia in acqua effettuata nel nostro centro a Firenze.
Per capire a fondo i grandi benefici che potrete ottenere con la riabilitazione in acqua è sufficiente conoscere i princìpi fisici base del galleggiamento, della viscosità e della pressione idrostatica dell’acqua.
L’acqua della nostra vasca riabilitativa viene mantenuta ad una temperatura superiore ai 32°C, molto più alta rispetto alle piscine tradizionali dove solitamente si nuota. Questo ci consente di sfruttare a pieno i benefici del calore per una migliore ossigenazione dei tessuti, facilitando il lavoro e il recupero muscolare anche negli stati irritativi cronici, come ad esempio le lombalgie.