Esercizi per incontinenza urinaria femminile
Esercizi di Kegel per donne
Quando si parla di esercizi per incontinenza urinaria femminile il pensiero va subito agli esercizi di Kegel. Si tratta certamente di indicazioni utili, che però da sole non portano a risultati – vista la delicatezza e la complessità del problema, bisogna farsi seguire da un esperto.
Gli esercizi di Kegel nascono originariamente per le donne – prendono il nome dall’omonimo ginecologo che ne ideò l’applicazione in caso di incontinenza urinaria femminile, soprattutto nel post partum. Kegel suggeriva di compiere 10 ripetizioni del muscolo pubococcigeo per 3 volte al giorno. Questa posologia però non è uguale per tutti, così come questi esercizi non sono adeguati in tutti i tipi di incontinenza.
Cause dell’incontinenza urinaria femminile
Le cause dell’incontinenza urinaria femminile possono essere diverse e, spesso, opposte tra loro. Quello che occorre fare è stimolare la muscolatura del pavimento pelvico al fine di recuperare la sua funzione fisiologica, tarando la posologia dell’esercizio in base al livello di funzione che ci troviamo di fronte.
Dobbiamo anzitutto renderci conto che contrarre non è sempre la soluzione. Spesso, per gestire episodi di incontinenza, è necessario rieducare la muscolatura del pavimento pelvico a rilassarsi. In questo modo la muscolatura riuscirà a contrarsi funzionalmente e nel momento opportuno.
Esercizi funzionali per il pavimento pelvico
Gli esercizi di Kegel potrebbero essere quindi rinominati “esercizi funzionali per il pavimento pelvico”. Quest’ultimo infatti è un complesso sistema muscolare, propriamente innervato e vascolarizzato, così come gli altri muscoli del nostro corpo.
Il pavimento pelvico ha inoltre la capacità di attivarsi sia volontariamente che involontariamente. Spesso è proprio la capacità di funzionalità involontaria che viene perduta.
La capacità di sapere come attivare la muscolatura non è però così scontata. Il pavimento pelvico è un distretto che di solito utilizziamo per funzioni fisiologiche di cui non ci rendiamo conto – saper come contrarlo non è così istintivo.
Fisioterapia per incontinenza urinaria
Sapere come mettere in atto la contrazione ci permette di attivare e rieducare. Proprio per questa ragione, l’esercizio terapeutico è necessario: da una attivazione volontaria si va via via a stimolare il nostro sistema nervoso centrale nell’automatizzare il gesto. Andiamo a rendere autonomo il nostro cervello, per intenderci.
Nella fisioterapia per incontinenza urinaria le sessioni riabilitative vengono eseguite progressivamente, dall’esercizio più semplice al più difficile. Ogni esercizio viene ripetuto finché non si comprende bene, soprattutto in termini di utilità.
Durante le sedute riabilitative si può lavorare sul lettino, in piedi o camminando. Possono essere inoltre utilizzati degli ausili, utili a semplificare la percezione dell’esercizio. Riconoscendo la necessità di personalizzare il percorso riabilitativo sulla disfunzione specifica, negli anni c’è stata dunque un’evoluzione degli esercizi di Kegel, andando ad inquadrare il paziente e le sue necessità.
Esercizi per incontinenza urinaria femminile da sforzo
Incontinenza da sforzo
Andiamo a vedere più da vicino una tipologia di incontinenza urinaria femminile – l’esempio dell’incontinenza da sforzo, in cui le urine vengono perse durante uno starnuto o durante una corsa. L’approccio terapeutico in questo caso può decidere di sfruttare qualità di esercizio diverse. Nel caso di una perdita durante un colpo di tosse avremo bisogno di lavorare sulla velocità della muscolatura, associata ad una opportuna gestione delle pressioni all’interno del nostro addome. Quest’ultimo sarà inoltre interrogato durante l’esecuzione degli esercizi.
Perdite durante la corsa
Se invece si perde urina durante la corsa, è necessario riorganizzare la coordinazione tra muscoli del pavimento pelvico e muscoli delle anche/bacino. Anatomicamente infatti la muscolatura delle anche è embricata con quella del pavimento pelvico, senza considerare il fatto che esiste concordanza di attivazione durante i movimenti della colonna lombare. Il programma riabilitativo vedrà quindi l’utilizzo di esercizi maggiormente dedicati al movimento, spostando l’attenzione al perineo durante le attività richieste. Quindi si cammina, ci si accovaccia, si salta… tutto questo per attivare sinergicamente il perineo e i muscoli dedicati alla deambulazione.
Inoltre l’incontinenza non è necessariamente dovuta ad una riduzione di forza/controllo dei muscoli del pavimento pelvico. Questi ultimi infatti possono lavorare fin troppo, perdendo la capacità di ritornare nella condizione di riposo fisiologico. Questo determina l’incapacità da parte del nostro corpo di attivare ulteriormente la muscolatura quando richiesta, come ad esempio quando dobbiamo tossire forte o saltare. Dobbiamo quindi intervenire con la riabilitazione del pavimento pelvico per impedire le perdite urinarie durante queste attività. Ma le modalità con cui si raggiungerà l’obiettivo saranno diverse, perché diversa è la natura del problema.
La presa di coscienza del perineo
In queste specifiche circostanze la fase di presa di coscienza del perineo è ancora più importante: occorre sentire il muscolo che si rilassa e si può ottenere chiedendo una contrazione. Le pazienti con questo genere di disfunzione sono gestite con esercizi per migliorare la lunghezza muscolare ed ampi esercizi di mobilità dell’area lombo-pelvica. Se sono in grado di controllare il perineo, saranno poi capaci di richiamarne la funzione durante le attività richieste, mirate al recupero dell’incontinenza. Gli esercizi hanno bisogno di ripetizione e stimoli sempre diversi, quindi è necessario sfruttare sempre più azioni e attività ponendo alla base dei processi il controllo del perineo.
La ripetitività di un esercizio ne permette l’apprendimento, soprattutto se il paziente ne sente l’effetto, se ne comprende lo scopo e se è finalizzato. Ringraziamo quindi Kegel per averci suggerito di contrarre la muscolatura pelvica, ma ringraziamo ancora di più la comunità scientifica per averci ricordato che l’esercizio stimola il nostro sistema nervoso e ha bisogno di essere guidato e finalizzato per uno scopo preciso.