Dolore in età pediatrica: il dolore funzionale
Le sindromi da dolore funzionale sono caratterizzate da:
- Dolore cronico idiopatico, non infiammatorio;
- Assenza di alterazioni degli esami strumentali e delle indagini di laboratorio;
- Discrepanza tra sintomatologia dolorosa e reale affezione.
Quindi rappresenta una sindrome da dolore muscoloscheletrico idiopatico e una sindrome da amplificazione del dolore.
Le sindromi da dolore funzionale fanno parte di un gruppo eterogeneo di condizioni dolorose non organiche. Questa sottocategoria, insieme a quella delle condizioni dolorose organiche reumatologiche e ortopediche, fa parte di un insieme più ampio rappresentato dal dolore muscolo-scheletrico.
Cos’è il dolore funzionale
Nelle sindromi da dolore funzionale non c’è una chiara causa che scateni il dolore. Non per questo il dolore non è reale e sarebbe sbagliato considerarlo “inventato” o un sintomo di origine esclusivamente psicologica. A differenza del dolore infiammatorio o meccanico, l’origine di questo tipo di dolore sembra essere legata ad una alterazione del sistema nocicettivo centrale.
Dolore funzionale dei bambini: cause
Quindi l’ipotesi della causa del dolore funzionale è multifattoriale.
Ovvero ci sono fattori intrinseci:
Componente muscolo-articolare
- Bassa soglia del dolore;
- Ipermobilità articolare;
- Fattori fenetici/ormonali;
- Prematurità /basso peso.
E fattori estrinseci:
Componente psicologica
- Memoria di esperienze dolorose;
- Stress familiari/scolastici (altro rendimento scolastico);
- Modelli di comportamento alterati verso il dolore (catastrofizzazione, comfort zone);
- Condizioni socio-economiche.
Queste due componenti insieme sembrano essere la causa dell’amplificazione del dolore. A sua volta può portare ad una severa disabilità funzionale, che consiste nella perdita delle autonomie nelle attività quotidiane, ad esempio: perdita del cammino, ridotta frequenza scolastica, difficoltà nella socializzazione.
Alcune caratteristiche cliniche comuni nelle sindromi da dolore funzionali sono:
-
- storia prolungata di dolore resistente al trattamento ,
- lunghi iter diagnostici,
- discrepanza tra dolore/caratteristiche clinico-fisiche,
- disturbi del sonno,
- approccio focalizzato sul dolore da parte della famiglia,
- disabilità funzionale con dipendenza nella attività di vita quotidiane,
- ridotta partecipazione/isolamento sociale,
- assenza da scuola, sospensione dell’attività sportiva,
- dinamiche relazionali “alterate” all’interno della famiglia,
- rapporto di interdipendenza tra madre e figlio,
- pensieri catastrofici sul dolore.
Nei bambini/adolescenti rispetto all’adulto è presente un’assenza di traumi precedenti/fratture/distorsioni, un maggior coinvolgimento degli arti inferiori e una maggiore componente psicologica.
Come curare il dolore in età pediatrica?
Ad oggi in Italia è presente una carenza di percorsi clinici assistenziali in grado
di accogliere e gestire questa patologia con un corretto inquadramento diagnostico ed uno specifico intervento riabilitativo, sia funzionale che psicologico.
Inoltre, la consapevolezza che tali forme cliniche possano interessare anche la popolazione pediatrica non è ancora oggi diffusa. Al contrario, per il paziente adulto rappresenta una realtà organizzata. Infatti, alcune delle patologia principali e maggiormente conosciute sono la fibromialgia e l’algodistrofia.
Data la complessità di queste forme dolorose per il coinvolgimento di aspetti fisici, psicologici e sociali è indicata una gestione terapeutica multidisciplinare, in cui sono coinvolti :
- Medico reumatologo: per la gestione del trattamento farmacologico il cui obiettivo non è mirato solo alla soppressione immediata del dolore ma principalmente al sostegno durante il percorso di cura;
- Psicologo: si occupa dei fattori che concorrono alla genesi e alla cronicità della sindrome, spesso correlate a dinamiche relazionali familiari caratterizzate da alti livelli di conflitto, rigido controllo, forte interdipendenza tra i membri. I bambini possono presentare ansia, sintomi depressivi, stati di stress. In questi casi il dolore viene usato come richiesta di aiuto, come strumento di controllo nelle relazioni interpersonali anche extra-familiari o per il vantaggio secondario di mantenere una dipendenza dai genitori. L’intervento psicologico si pone come obiettivo di incrementare le strategie di coping del bambino, attraverso:
- consulenza psicologica e sostegno con training ai genitori per la gestione del dolore,
- psicoterapia individuale/di coppia/ familiare,
- tecniche cognitivo comportamentali per il dolore (come rilassamento, yoga).
- Infermiere: svolge il ruolo di coordinamento dei casi, mantiene contatti telefonici con la famiglia al fine di verificare l’andamento della sintomatologia dolorosa, il monitoraggio farmacologico e l’aderenza alle altre attività terapeutiche;
- Fisioterapista: ha il ruolo di interrompere il circolo vizioso delle alterazioni biomeccaniche e di interrompere il circolo vizioso del dolore.
Circolo vizioso delle alterazioni biomeccaniche
Circolo vizioso del dolore
La fisioterapia e il dolore funzionale dei bambini
Obiettivi della fisioterapia nella cura del dolore dei bambini
Gli obiettivi dell’intervento fisioterapico sono quindi:
- recuperare il movimento, la forza muscolare e le autonomie ,
- ridurre il dolore,
- supportare la qualità di vita, la frequenza scolastica e la partecipazione sociale,
- supporto psicologico alla paura di muoversi attraverso counselling e tecniche di rilassamento.
Gli strumenti del fisioterapista per la cura del dolore in età pediatrica
Gli strumenti fisioterapici utilizzati nelle sindromi da dolore funzionale in età pediatrica sono:
- mobilizzazione attiva-assistita/attiva (non passiva),
- esercizi di rinforzo muscolare graduale,
- stretching muscolare,
- pratica di attività motorie funzionali all’interno delle attività di vita quotidiane e del gioco,
- termoterapia (in particolare impacchi caldo-umidi ad effetto rilassante),
- esercizi di coordinazione motoria e per l’equilibrio,
- esercizio fisico globale,
- tecniche di rilassamento,
- supporto alla qualità di vita, alla frequenza scolastica e alla partecipazione sociale.
Come capire il dolore dei bambini
Per concludere l’articolo è interessante parlare delle scale di valutazione del dolore. Esistono diverse scale di valutazione per il dolore nei bambini, le più utilizzate sono: