Disfunzioni sessuali negli uomini: disfunzione erettile ed eiaculazione precoce
Disfunzione erettile
Le disfunzioni sessuali negli uomini riguardano diverse condizioni cliniche, una delle più frequenti è la disfunzione erettile. La disfunzione erettile è l’impossibilità di ottenere e/o mantenere un’erezione che consenta un rapporto soddisfacente. Il sintomo è progressivamente crescente con l’età.
Le cause di un’erezione insoddisfacente
L’erezione è un evento complesso nel quale intervengono meccanismi neurovascolari centrali e periferici, nonché tissutali. L’erezione richiede integrità dell’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi. Le cause della disfunzione erettile sono riconducibili a tre principali categorie:
- organica
- psicogena
- combinata.
Le forme organiche della mancanza di erezione
Le forme organiche possono essere a genesi vascolare, neurogena, dismetabolica (diabete), disendocrina (patologie tiroidee), derivare da patologie urologiche, farmacologiche, da sostanze d’abuso e di natura post chirurgica.
Disfunzione erettile: età
Disfunzione erettile in età giovanile
La disfunzione erettile giovanile ha una bassa percentuale di incidenza tra i 18-25 anni di età. Le cause organiche in questa fascia d’età sono rare, spesso riconducibili a cause urologiche che minano il mantenimento della stessa, come ad esempio la fimosi. Le cause neurologiche possono essere sostenute da lesioni periferiche con traumi alla colonna oppure rientrare nella sfera della patologie demielinizzanti, che spesso hanno come campanello d’allarme la disfunzione erettile, seppur sfumata.
Disfunzione erettile in età avanzata
Le patologie urologiche che hanno come sintomi disfunzioni urinarie con o senza ipertrofia prostatica benigna si associano alla disfunzione erettile nel 72% dei casi e la sintomatologia è più severa nelle fasce d’età più avanzate. I sintomi urinari e la disfunzione erettile sono sempre associati attorno ai 60-70 anni.
Alcuni farmaci possono determinare disfunzione erettile e questi sono riconducibili ad alcune classi per la gestione dell’ipertrofia prostatica benigna, farmaci antidepressivi e farmaci per la cura dei disturbi gastroenterologici.
Disfunzione erettile post-chirurgica
La disfunzione erettile post-chirurgica è legata alla chirurgia pelvica per tumore, prostatica, vescicale, tumori del colon retto e anche per interventi da ipertrofia prostatica benigna. La compromissione dell’erezione è legata al danno neurogeno dei nervi deputati all’erezione. I nervi subiscono un danno chirurgico e/o termico e la loro insufficienza può essere temporanea in termini di settimane/mesi fino a divenire permanente. Le attuali acquisizioni in termini di chirurgia robotica, unitamente alle tecniche di nerve sparing (conservazione nervosa) consentono oggi una minor incidenza della disfunzione erettile. Il danno nervoso determina una riduzione di nutrimento tissutale. Questo meccanismo determina una retrazione dell’asta con accorciamento del pene dopo l’intervento.
Sebbene la sopravvivenza per un paziente con tumore sia l’obiettivo primario nel trattamento di un tumore prostatico e vescicale, la disfunzione erettile resta per il paziente una possibile conseguenza che influisce in modo significativo sulla sua qualità di vita. Oltre al mantenimento dei fasci nervosi durante l’intervento, esistono altri fattori che possono influenzare la corretta funzionalità erettile tra cui l’età, il livello di funzione erettile prima dell’intervento e le modifiche di afflusso sanguigno durante l’intervento.
La riabilitazione del pene
Vacuum device
Come terapia di seconda linea, non perché sia meno importante ma perché si intraprende quando la terapia farmacologica non è sufficiente, abbiamo la riabilitazione tramite il vacuum device, abbinato alla riabilitazione della muscolatura perineale. Il vacuum è uno strumento utile per aumentare l’afflusso sanguigno al pene, elemento fondamentale per l’ossigenazione dei tessuti. Lo strumento viene utilizzato dapprima dal paziente insieme ad un esperto del settore formato e successivamente si invita il paziente ad autotrattarsi diverse volte al giorno (meglio se prima dei rapporti qualora l’erezione sia presente) con un tempo di applicazione di circa 10 minuti. La riabilitazione del pavimento pelvico, utile per ridare stimoli neuro-motori alla muscolatura peniena, è infine fondamentale per il corretto apporto delle informazioni sia vascolari che nervose. In poche parole è importante per garantire e stimolare costantemente la funzione.
Accanto alla rieducazione organica abbiamo bisogno di valutare anche la componente psicologica probabilmente sovraccaricata dall’emotività di tutto il percorso affrontato. Ansia e depressione hanno un ruolo fondamentale nella funzionalità erettile, così come la comprensione e l’atteggiamento positivo della partner, anche lei coinvolta in questa nuova coppia.
Eiaculazione Precoce
Quando si affronta l’argomento delle disfunzioni sessuali, non possiamo tralasciare il fenomeno dell’eiaculazione precoce.
L’eiaculazione precoce può essere distinta in primitiva, acquisita e situazionale.
Eiaculazione precoce primitiva
Nel primo caso l’eiaculazione avviene quasi o sempre prima della penetrazione o circa entro un minuto dalla penetrazione vaginale, può essere dovuta ad uno scarso riflesso eiaculatorio in tutte o quasi le penetrazioni vaginali e questo evento ha conseguenze personali ed emotive negative.
Per quanto riguarda la diagnosi, questa è frutto di un’accurata anamnesi della vita sessuale tanto quanto quella medica. Nei casi di disfunzione primaria la terapia cognitivo-comportamentale ad opera di psicoterapeuti specializzati è da prediligere. Possono essere somministrati anche farmaci qualora la disfunzione stessa abbia esitato in condizioni cliniche sovrapponibili.
Eiaculazione precoce acquisita
La disfunzione da eiaculazione acquisita trova le sue cause in alcune disfunzioni uro-genitali oppure in problemi psicologici e/o di relazione.
L’eiaculazione precoce acquisita trova risoluzione quando viene individuata e quindi gestita la causa primaria. Viste le implicazioni personali che questo tipo di disfunzione porta via con sé, è opportuno prendersi cura sia del sintomo tanto quanto della persona. La presa in carico di questi pazienti non è da parte del fisioterapista, a meno che questo non sia anche un consulente in sessuologia. Questo non significa che il fisioterapista debba svolgere il mestiere di qualcun altro, ma, nell’ambito di una funzione alterata, potrà consigliare delle strategie comportamentali e relazionali. Questo sistema permetterà quindi di lavorare ancora meglio sulla sensibilità del pene e sul riflesso di eiaculazione. L’esperto potrà quindi consigliare al paziente strategie per controllare e ritardare l’eiaculazione, spesso chiamando a colloquio anche la partner.
Eiaculazione precoce situazionale
L’eiaculazione precoce situazionale non è considerata una vera e propria patologia ma una variazione della prestazione sessuale, dovuta appunto alla circostanza spesso poco confortevole per la persona.