Cosa avviene durante una visita del pavimento pelvico? Come mi devo preparare?
Ti stai chiedendo come avviene una visita di fisioterapia del pavimento pelvico?
E magari in che modo ti aiuterà con le tue preoccupazioni e i tuoi sintomi.
Ti stai chiedendo “come funziona”. Cosa accadrà durante la prima visita e durante i trattamenti seguenti. Potresti sentirti ansioso o nervoso. Potresti chiederti se trattiamo donne e uomini. Potresti sentirti come se avessi da fare un centinaio di domande prima di essere pronto. Bene, non sei solo! Ci auguriamo che questo articolo risponda ad alcune delle domande che ti preoccupano.
Cos’è la fisioterapia del pavimento pelvico?
La riabilitazione del pavimento pelvico esiste da oltre 25 anni. Non sentirti in difetto se non la conosci, la maggior parte delle persone che vediamo non ne ha mai sentito parlare. I fisioterapisti specializzati in riabilitazione del pavimento pelvico sono formati in modo speciale nell’anatomia del bacino e dell’area circostante: muscoli, articolazioni, nervi, organi, tessuto connettivo. Conoscono le interazioni tra tutte queste strutture e come queste possono contribuire ad alleviare i tuoi sintomi.
Come si svolge la prima visita per la riabilitazione del pavimento pelvico? Una guida in 5 punti
01) La fase preliminare: Anamnesi e Istruzione
Per prima cosa il fisioterapista specializzato farà un’accurata anamnesi, cioè raccoglierà tutte le informazioni sulla tua storia clinica e discuterà dei tuoi sintomi.
Porta con te tutte le prescrizioni e le indagini diagnostiche riguardanti il problema che vuoi affrontare. Solo così il fisioterapista avrà una panoramica completa della situazione e potrà procedere nella formulazione di domande mirate a comprendere pienamente la tua situazione.
Ad esempio, se stai cercando un trattamento per l’incontinenza urinaria (ovvero perdite urinarie), ti verranno poste domande come la frequenza con cui si verifica, cosa causa la perdita di urina, se indossi assorbenti, ecc.
Questa parte del primo incontro coinvolgerà gran parte dell’appuntamento.
02) Introduzione alla conoscenza approfondita del tuo corpo
In un secondo momento sarai istruito su cosa è il pavimento pelvico: anatomia, muscoli, articolazioni, nervi, organi e tessuto connettivo che potrebbero avere un ruolo nella determinazione dei tuoi sintomi. Ti verrà spiegato anche come funziona il pavimento pelvico e come interagisce con la funzionalità urinaria, defecatoria e sessuale. La conoscenza approfondita del tuo corpo ti permetterà di accendere una lampadina e dire “ah ecco, è per questo che accade quest’altro!”
03) La visita interna ed esterna
Solo dopo i due momenti preliminari sopra descritti, il fisioterapista potrà procedere alla visita vera e propria. In base alla tua storia e ai tuoi sintomi verrà eseguita una visita clinica, che può includere l’osservazione e la palpazione della schiena, del bacino, dei fianchi, dell’addome e del pavimento pelvico.
La palpazione di questi punti del tuo corpo serve al terapeuta per cercare restrizioni di mobilità o movimento. Restrizioni che possono essere la causa del dolore o che possono causare dolore in un altro distretto. Ad esempio, se hai avuto un taglio cesareo, c’è una restrizione nella cicatrice o nel tessuto connettivo? Questo può contribuire alla pesantezza sovrapubica in caso di incontinenza.
04) Esame interno: niente panico!
Successivamente, il tuo fisioterapista farà un esame interno del tuo pavimento pelvico. Niente panico! Nessuno speculum (divaricatore) viene coinvolto, solo un dito avvolto da una guanto, con del lubrificante a base d’acqua.
Sappiamo che a molte persone non piace essere toccate, soprattutto “laggiù”. Il tuo fisioterapista rispetterà assolutamente i tempi e se non ti senti a tuo agio non te lo imporrà in prima seduta.
Ma lascia che ti spieghi perché questa è una parte importante dell’esame. Quando sintomi come bruciore, scosse o dolore sono descritti come “profondi”, oppure il paziente avverte una sensazione di pesantezza sul pavimento pelvico, è necessario palpare. Palpare il muscolo, il tessuto connettivo o l’area di scorrimento del nervo per dare preziose informazioni sulla causa dei sintomi e come trattarli al meglio.
Palpando il pavimento pelvico, il tuo terapista potrebbe determinare che hai punti trigger muscolari in grado di causare la persistenza della contrazione muscolare, dolore spontaneo o dolore muscolare disfunzionale. Oppure un tessuto iperalgico o poco sensibile.
Se questo non ti mette a tuo agio, per favore, vieni comunque alla prima visita e discuti le tue preoccupazioni con il tuo terapeuta. Ci dispiace tu abbia sintomi o preoccupazioni e sia disposto a restare così come sei e non cercare l’aiuto di un fisioterapista pelvico perché non vuoi una valutazione di quella zona del tuo corpo.
05) Conclusione: Definizione del problema e del trattamento
Al completamento della valutazione, il tuo fisioterapista discuterà con te i suoi risultati, ti spiegherà cosa sarà incluso nel trattamento. Il trattamento può includere tecniche manuali come il rilascio del punto trigger, la mobilizzazione viscerale, il rilascio del tessuto connettivo, il rilascio del tessuto cicatriziale, gli allungamenti, l’ esercizio terapeutico oppure l’utilizzo di terapia fisica come radiofrequenza e/o biofeedback.
La progressione del trattamento: Esercizi a casa e sedute di fisioterapia
Al termine della prima visita del pavimento pelvico comincerà il percorso vero e proprio dopo aver concordato insieme le sedute. Fin da subito ti verranno date indicazioni sul come attivare la muscolatura. Non preoccuparti se non ci riesci al primo tentativo, non è cosa di tutti i giorni. Noi siamo qui per insegnarti ad attivare i muscoli e portare avanti una buona riabilitazione del pavimento pelvico. Successivamente, sulla base di quanto appreso in ambulatorio, ti verranno dati dei “compiti a casa”. Sento già il sospiro! Esercitarsi anche a casa è importante perché ti aiuta a fare progressi più velocemente. Infatti, potresti avere un trattamento solo 1 o 2 volte a settimana e se non apporti delle modifiche alle tue abitudini giornaliere e non segui gli esercizi prescritti il tuo fisioterapista trascorrerà le poche ore a sua disposizione a ripetere gli esercizi che avresti dovuto eseguire in autonomia, quando invece avevi tutti gli strumenti per favorire la progressione.
Progressione significa fissare man mano degli obiettivi e riuscire ad andare avanti con lo step successivo. Dobbiamo favorire una modificazione dei muscoli e dei nervi e questo ha bisogno di tempo, applicazione variazione della qualità e della qualità degli esercizi quando necessaria. Non possiamo spegnere automaticamente l’interruttore dell’incontinenza o del dolore: Roma non è stata costruita in un giorno. Speriamo che questo abbia risposto alla tua domanda e ti abbia messo a tuo agio. Se hai ancora domande, chiamaci.
La fisioterapista esperta in riabilitazione del pavimento pelvico risponderà volentieri alle tue domande.
Differenza tra pavimento pelvico maschile e femminile
COMPONENTI | PELVI MASCHILE | PELVI FEMMINILE |
STRUTTURA | La struttura generale del bacino maschile è spessa e pesante, il che supporta corporature più pesanti. L’ingresso pelvico è più piccolo di quello di una femmina e ha una forma a cuore. | La struttura generale del bacino femminile è sottile e poco densa. L’ingresso pelvico, noto anche come apertura pelvica superiore, è ampio e ha una forma ovale e rotonda. |
FUNZIONE | Nella pelvi maschile, i muscoli del pavimento pelvico formano una struttura a forma di cupola responsabile della funzione sessuale, del mantenimento della continenza e del sostegno degli organi pelvici. | I muscoli del pavimento pelvico femminile sostengono l’utero, la vescica e altri organi addominali contro qualsiasi pressione verso il basso. Questi muscoli sono anche responsabili del parto. |
SACRO E ILEO | Il sacro del bacino maschile è stretto, lungo e ricurvo, mentre l’ileo è più verticale con una cresta iliaca ricurva. | I muscoli del pavimento pelvico femminile sostengono l’utero, la vescica e altri organi addominali contro qualsiasi pressione verso il basso. Questi muscoli sono anche responsabili del parto. |
COCCIGE | Il coccige del bacino maschile è immobile e poco curvo anteriormente o proiettato verso l’interno | Il coccige del bacino femminile è flessibile e mobile. È anche curvo anteriormente. |
APERTURA ED USCITA PELVICA | L’ingresso pelvico o il bordo pelvico è più piccolo e ha una forma a cuore. Lo sbocco pelvico è stretto. | L’ingresso pelvico del bacino femminile è ampio e ha una forma ovale; lo sbocco pelvico è ampio. |
PRESUPPOSTO FUNZIONALE | Il bacino maschile è progettato per sostenere il corpo pesante con l’aiuto dei muscoli delle corde. | Lo scopo principale del bacino femminile è quello di servire la gravidanza e facilitare il parto. |
Riabilitazione del pavimento pelvico per un uomo: l'esame preliminare
L’attenzione per la salute pelvica maschile è sempre più ampia e la fisioterapia in questo settore si sta sempre più specializzando per offrire agli uomini una cura ampia che abbracci il concetto di approccio bio-psico-sociale. L’attenzione quindi non è solo per la malattia ma anche per i risvolti emotivi e sociali che può indurre. A tal proposito è fondamentale fin da subito instaurare da parte del fisioterapista una buona relazione per poter concedere al paziente di sentirsi inglobato in maniera totalizzante in un percorso di cura.
La valutazione comincia con un’intervista dove il paziente espone il suo problema e il fisioterapista fa delle domande specifiche per inquadrare il meglio possibile il problema. Vengono somministrati in prima seduta dei questionari specifici per patologia in maniera che alcuni sintomi che il paziente non riesce ad esprimere chiaramente o non li consideri importanti, possano venire fuori. I questionari saranno utili per valutare la funzione urinaria, sessuale e la qualità di vita. Verranno fatte domande specifiche sulle abitudini minzionali, defecatorie, funzione sessuale, presenza o meno di dolore e informazioni su interventi chirurgici effettuati.
Verrà fatta successivamente una valutazione prima neuromuscoloscheletrica della schiena, del bacino e delle anche, poi verrà condotta una osservazione dei genitali esterni associata ad una richiesta di contrazione volontaria dei muscoli del pavimento pelvico che sarà valutata nel comportamento funzionale o meno.
La valutazione continua per via rettale al fine di determinare la qualità della contrazione muscolare e determinare se possano esserci o no delle zone dolenti.
Quando l'ispezione rettale è sconsigliata
L’ispezione rettale non è raccomandata in caso di incontinenza urinaria perché i muscoli che si vanno a valutare non sono primariamente responsabili della chiusura dell’uretra, meccanismo necessario per il processo di continenza urinaria. Il sospetto di una infezione prostatica è una controindicazione per la valutazione rettale, così come il dissenso del paziente nell’essere sottoposto a tale procedura.
Soltanto un medico dedicato o un fisioterapista specializzato in riabilitazione del pavimento pelvico possono eseguire una valutazione per via rettale.
In sede valutativa il paziente viene educato ed informato circa i risultati ottenuti dalla valutazione. Viene informato circa la sua disfunzione e con lui si concorda il percorso riabilitativo fatto di obiettivi a breve, medio e lungo termine.
Chi può fare la valutazione del pavimento pelvico?
Un medico dedicato alla materia quindi un ginecologo, un urologo, un proctologo o un fisiatra specializzato un disfunzioni pelvi perineali possono eseguire una valutazione intracavitaria, sia per via vaginale che per via rettale. Vista l’importanza e i ruolo svolto dalla fisioterapia, in relazione al proprio profilo professionale, a seguito della legge Gelli-Bianco del 2017 in merito alla responsabilità del professionista sanitario e in relazione alla istituzione della Federazione Nazionale degli Ordini della Professione sanitaria in Fisioterapia, il fisioterapista è l’unica figura che è ordinata per legge di praticare la disciplina della fisioterapia con responsabilità, specializzazione ed esperienza. Per tutte queste ragioni è obbligato a svolgere la propria valutazione funzionale, corredata di valutazione intracavitaria al fine di stilare e condividere con il paziente il percorso terapeutico.