Evoluzione delle funzioni dei piedi dei bambini: da organo di senso a organo di movimento
Prima di andare a parlare dell’importanza del corretto sviluppo dei piedi sin dalle fasi iniziali di crescita dei nostri figli, è importante fermarsi un momento a riflettere. Noi adulti siamo infatti abituati a tenere i piedi tutto il giorno avvolti da calze e chiusi all’interno delle scarpe, con una diminuzione della sensibilità. Invece i piedi per i bambini sono prima di tutto un organo di senso fondamentale.
Credo che ogni mamma e papà abbia indelebile il tenero e divertente ricordo del proprio figlio/a che afferra il piedino e usa il pollice come fosse un ciuccio. Oppure ancora la faccia sorpresa nel momento in cui per la prima volta il bambino/a appoggia i piedi sulla sabbia, provando sensazioni nuove. Arriva poi, nel momento in cui il bimbo/a inizia a camminare, una seconda funzione per il piede, ovvero diventa un organo di movimento, fondamentale non solo per deambulare ma anche per stare in equilibrio, per saltare e per correre.
Fin dalla nascita i piedi dei bambini sono dotati di una ricchissima rete di terminazioni nervose – centinaia di migliaia di nervetti percorrono il piede negli strati della cute. I piedi nudi che scoprono il mondo, attraverso le terminazioni nervose ricevono in continuazione differenti stimoli sensoriali. Proprio a questo livello si giocano alcuni aspetti essenziali dello sviluppo del lattante, che deve ancora cercare, capire cosa significa muoversi e come convivere con le leggi della gravità. Muovendosi, sbagliando, imparando ad usare i piedi, i piccoli capiscono come acquisire sicurezza e stabilità.
La morfologia dei piedi dei bambini nelle fasi iniziali di crescita
Il piede del bambino inizialmente è caratterizzato da un ampio appoggio in cui è quasi del tutto assente la presenza dell’arcata plantare. Spesso anche il retropiede, ovvero la parte del calcagno e dell’astagalo, tende ad essere ruotato internamente. Successivamente, con la crescita, grazie allo sviluppo a livello muscolare, tendineo e legamentoso del piede, si inizia a sviluppare l’arcata plantare e anche il retropiede tende ad allinearsi.
A circa 6-8 anni di età i piedi dei bambini assumono quindi le caratteristiche dei piedi di un adulto. Con la differenza, naturalmente, che continueranno a crescere di dimensione per ancora molti anni.
Quanto cresce il piede del bambino?
La crescita dei piedi dei bambini è strettamente legata alla crescita in altezza. In generale si può dire che più una persona è alta, più tende ad avere piedi lunghi e indossare un numero di scarpe più grande. La ragione è semplice, perché ha bisogno di una base più ampia di supporto per stare in equilibrio.
Esistono calcoli per stimare il numero di piede a partire dall’altezza e anche viceversa, in campo medico queste informazioni servono a dare un’idea dei modelli di crescita futura. Più semplicemente è utile ricordare che gli scatti di crescita tendono a iniziare alle estremità, quindi osservare un aumento della dimensione del piede è un segnale che precede uno scatto di crescita futuro.
Tabella Età/Altezza/Peso della Crescita dei Bambini
Per farsi un’idea generale dello sviluppo del bambino/a, è possibile consultare una tabella pediatrica che mette in relazione età, altezza e peso. Mettere in relazione l’età con l’altezza e con il peso ha senso solo ed unicamente per dare un’idea generale riguardo lo sviluppo del bambino/a.
In questo senso, è importante sottolineare che il rapporto altezza-piede non è indice di buona o cattiva salute, come invece tenderebbero ad indicare altre tabelle di crescita. Ogni percorso di sviluppo va sempre contestualizzato e messo in relazione alle caratteristiche specifiche di ciascuno, tenendo conto della crescita a partire dalla nascita e non solo in relazione al singolo momento. In altre parole, ogni bambino/a ha il suo andamento di crescita e questa va sempre interpretata singolarmente. Il pediatra, che ha lo storico della crescita, è il professionista in grado di farlo.
Passiamo adesso ai criteri di scelta delle scarpe, essenziali per accompagnare lo sviluppo dei piedi dei bambini.
La Scelta delle Scarpe Primi Passi
Quando i bambini devono indossare le scarpe primi passi?
Indossare scarpe prematuramente potrebbe essere addirittura un ostacolo per un bambino che inizia a esplorare lo spazio che lo circonda. Infatti i movimenti sperimentati inizialmente si svolgono in primis in orizzontale. Si comincia rotolando a terra, poi inizia la posizione quadrupede, fino ad arrivare al gattonamento. La verticalizzazione avviene quando il bambino/a ha prima sviluppato il controllo della testa e poi del tronco. Nel tempo, a circa sei mesi di vita, impara quindi a stare seduto da solo. Superata questa fase comincia a provare ad alzarsi in piedi.
L’uso prematuro delle scarpe, oltre che inutile, è anche motivo di impaccio e rappresenta un ostacolo in più per il bimbo/a. Le scarpe primi passi servono per facilitare il bambino/a a muoversi, dunque è consigliato iniziare a mettere le scarpe al bambino nell’esatto momento in cui inizia a camminare, e cioè a circa 1 anno di età!
Questo è il momento giusto per avere un sostegno. Un sostegno che rende più stabile l’appoggio può facilitare il bimbo/a, renderlo più sicuro nel fare i primi passi. Ma, attenzione. Assicuriamoci che le scarpe primi passi non siano troppo pesanti, altrimenti potrebbero rendere il cammino più difficoltoso.
Le caratteristiche essenziali delle scarpe primi passi
In conclusione, quali caratteristiche dovrebbero avere le migliori scarpe per i primi passi? Devono essere ben sostenute a livello del tallone e devono essere leggere e morbide nella parte anteriore.
Per concludere ecco, in generale, alcuni semplici consigli per una buona salute del piede:
- cercare di avere uno stile di vita attivo e non sedentario,
- indossare scarpe che offrano un adeguato supporto per il retropiede e per l’arco plantare.