Come Affrontare la Perdita di Feci?
Sport Clinic Risponde
Dott.ssa Carla Sforza
Mi chiamo Anna, ho 55 anni. Sono una donna felicemente sposata che negli ultimi tempi ha affrontato una dura operazione chirurgica, l’asportazione dell’utero. Concluso il decorso post-operatorio ho lentamente ripreso la vita di sempre.
Poi, in concomitanza con alcune turbolenze a livello lavorativo, ho cominciato ad accumulare ansia e tensione. Ho dovuto cambiare praticamente mestiere – prima ero in ufficio, ora sono in magazzino. Negli ultimi mesi, la ciliegina sulla torta: ho cominciato a sperimentare un problema nuovo, la perdita di feci liquide. Perdere le feci senza accorgersene?! Inizialmente non ci ho dato peso, ho pensato alla concomitanza con qualche scompenso a livello intestinale. Il problema poi ha cominciato a farsi sempre più insistente e – come immaginerete, difficile da gestire. Ho parlato con dottori e specialisti, provato alcuni farmaci, senza tuttavia ottenere alcun risultato… ho sentito che la fisioterapia forse potrebbe aiutarmi.
Gentilissima, grazie per averci scritto.
Quello che le sta capitando è un caso di incontinenza fecale e la fisioterapia è una strategia per gestire questo genere di problema.
L’intervento a cui è stata sottoposta è da considerarsi un fattore di rischio per l’instaurarsi di una disfunzione come la perdita di feci. Infatti, nella maggior parte dei casi l’incontinenza fecale non è da definirsi come patologia, ma come sintomo di altra patologia.
Anzitutto, l’intervento di prolasso interferisce naturalmente con la neurofisiologia dei muscoli del pavimento pelvico. Inoltre, allo stesso modo, la condizione di stress che mi riferisce può aver determinato un’alterazione intestinale per cui le feci hanno diversa consistenza. Il pavimento pelvico che non si comporta in maniera fisiologica e l’intestino irritato potrebbero esitare nel suo problema.
La fisioterapia è un valido alleato contro l’incontinenza fecale. Non solo perché noi fisioterapisti ci occupiamo di muscoli e funzione. Ma anche perché, per formazione, siamo capaci di mettere insieme i vari pezzi del mosaico.
Infatti, un fisioterapista specializzato in riabilitazione del pavimento pelvico sa che la continenza è il risultato di un’interazione equilibrata tra il complesso dello sfintere anale, dei muscoli pelvici, l’alimentazione, la consistenza delle feci, la funzione del serbatoio rettale e la funzione neurologica.
Le strade che ha intrapreso fino ad ora sono corrette, occorre solo dare il giusto ordine agli elementi e permettere agli specialisti di lavorare in sinergia per garantirle un’ottimale qualità della vita.
La invito a chiamarci e venirci a trovare per un primo incontro conoscitivo.
Nel frattempo può cercare, per quanto possibile, di gestire al meglio la sua alimentazione. Intendo dire evitare cibi irritanti come spezie, dolciumi, legumi e verdure a foglia larga – soprattutto se cotta.
Se prende caffè, lo assuma accompagnato a dell’acqua.
Esistono ad ogni modo degli ausili di diversa natura che possono essere applicati agli slip. Chieda al suo farmacista un paio di mutande per incontinenza fecale, gliene mostrerà varie di diversa misura in base alla discrezione.
Pavimento Pelvico
Cos’è il pavimento pelvico? Si tratta di un insieme di muscoli che stanno alla base, sul pavimento del nostro bacino. Per capirci meglio, possiamo considerare il pavimento pelvico come una piccola amaca muscolare che unisce l’osso sacro all’osso pubico. Pochi di noi hanno piena consapevolezza di come funziona il pavimento pelvico, ma tutti ci abbiamo a che fare quotidianamente. I muscoli del pavimento pelvico sono deputati a sostenere utero, vescica, prostata, sfintere e intestino. Più che di pavimento sarebbe opportuno parlare di fondamenta del nostro organismo. Ritrovare equilibrio a livello pelvico significa affrontare problemi di stitichezza, di eccessivo sforzo per defecare, perdita di feci e pipì, incontinenza. Rinforzando il pavimento abbiamo maggiore controllo sulla nostra ‘casa’ nel complesso.