Affaticamento muscolare e sovraccarico funzionale
L’affaticamento muscolare insorge dopo uno sforzo fisico eccessivo o un allenamento a cui non siamo abituati e provoca dolori muscolari diffusi nei distretti sollecitati. Questi dolori vengono chiamati, secondo il termine tecnico, DOMS (Delayed Onset Muscle Soreness – indolenzimenti muscolari a insorgenza ritardata).
Comunemente si pensa che la causa di tali dolori sia l’accumulo di acido lattico.
In realtà questa sostanza viene prodotta durante lo sforzo prevalentemente anaerobico e metabolizzata con una certa rapidità, ritornando ad avere concentrazioni normali nel sangue già dopo qualche ora dal termine della sessione di allenamento. Vediamo dunque quali potrebbero essere le differenti cause che danno origine a questi dolori.
Cause dell’affaticamento muscolare
La sintomatologia dolorosa va attribuita a fattori indipendenti dall’acido lattico. Sebbene non sia stata ancora completamente chiarita l’origine del dolore muscolare la sua comparsa sembra essere legata a diversi fattori. I più importanti sono:
- Stress a livello muscolare
- Risposta infiammatoria alle sollecitazioni
- Eccessivo carico allenante
Ogni sessione di allenamento crea nel soggetto stress a livello muscolare, con l’obiettivo di adattare l’organismo allo sforzo. Il dolore e il conseguente irrigidimento del muscolo, che in alcuni casi persiste per diversi giorni, sono dipendenti dal tipo, dalla durata e dall’intensità dell’esercizio.
Dolori muscolari: rimedi
Come evitare l’affaticamento muscolare durante l’allenamento.
Evitare i dolori da affaticamento muscolare non è semplice poiché ogni esercizio svolto per allenare la muscolatura va automaticamente a creare stress muscolare. Si possono però seguire delle regole di buona condotta che non solo evitano i DOMS ma anche l’insorgenza di altri tipi di disfunzioni e traumi legati all’esercizio fisico.
- Effettuare un buon riscaldamento: l’attivazione progressiva dei muscoli limita i microtraumi. Sono particolarmente indicate le attività aerobiche con movimenti ampi, simili o identiche al gesto atletico da effettuare. Ad esempio, nel caso degli atleti di salto in lungo, la corsa in progressione potrebbe essere un ottimo riscaldamento.
- Prima di entrare nel vivo di un esercizio, svolgere alcune prove preparatorie al movimento.
- Aumentare gradualmente il carico di lavoro tenendo a mente che è fondamentale essere progressivi per far adattare il nostro fisico.
- Dare importanza ai tempi di recupero tra le sessioni: un muscolo ancora affaticato, oltre a non raggiungere l’intensità necessaria per lo stimolo allenante, non ha il tempo di rigenerarsi e accumula più fattori di infiammazione responsabili dei dolori muscolari.
- Non dimenticare il defaticamento a fine allenamento in modo da promuovere il cool down, ovvero riportare gradualmente la temperatura ed i metaboliti a condizioni basali.
- Bere: reintegrare con acqua sia durante che a fine esercizio.
- Qualora i dolori muscolari durino più di 24 ore vuol dire che hai esagerato con il carico allenante e devi modificarlo per la sessione successiva.
Quando i dolori muscolari persistono e soprattutto variano nel tempo, passando da dolori in un distretto muscolare ad una specifica area, significa che oltre ai “classici” DOMS può essere presente un’altra disfunzione o un altro trauma e potremmo essere in presenza di sovraccarico funzionale.
Sovraccarico funzionale
Il sovraccarico funzionale deriva dalla ripetizione del gesto sportivo per tempi eccessivamente lunghi o con intensità troppo elevata a cui il nostro corpo non è abituato, determinando così un’azione meccanico-traumatica sulle strutture interessate.
Il sovraccarico funzionale può aggravarsi in patologie di diverso genere.
A differenza dell’affaticamento muscolare, il sovraccarico funzionale è causato da uno stress eccessivo che genera una condizione di infiammazione come:
- Tendinopatie: tendiniti, infiammazioni delle guaine tendinee
- Patologie ossee: fratture da fatica (o da stress)
Le parti del corpo più colpite sono l’articolazione del ginocchio, la spalla, i gomiti e i polsi, cui si aggiungono fasciti plantari, infiammazioni del tendine di Achille, metatarsalgia e pubalgie.
L’affaticamento muscolare e il sovraccarico funzionale, seppur differenti, possono essere inizialmente confusi soprattutto se il soggetto che ne soffre non è abituato a fare sport o se è un soggetto molto giovane abituato generalmente a sottovalutare i sintomi.
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